La “svolta omosessuale” del 1993 ha aperto le porte ai viaggiatori gay in Irlanda. Ma anche in Irlanda del Nord i turisti omosessuali son ben accolti.
La sua impronta fortemente religiosa potrebbe far pensare all’Irlanda come un paese chiuso mentalmente e conservatore. In quest’ottica, organizzare un viaggio gay friendly a Dublino, o in altre città irlandesi, per singoli o coppie omosessuali risulta alquanto sconsigliabile.
In realtà non è così. La comunità di turisti e viaggiatori LGBT deve ricredersi.
Indipendentemente dall’orientamento sessuale di ognuno, l’Irlanda è un paese accogliente e non lo si può identificare con i livelli di intolleranza che sono presenti in ogni nazione e che riguardano non solo la sfera affettiva. Gli episodi di omofobia non sono improbabili, ma adottare orientamenti personali di sicurezza deve essere un atteggiamento che vale ovunque, per ogni città e in ogni situazione.
La mentalità ristretta può eventualmente coinvolgere maggiormente le zone rurali, ma questa è la conseguenza di un basso profilo culturale di certe zone di ogni paese.
Fino al 1993, l’omosessualità in Irlanda era considerata un crimine e punita sulla base di leggi risalenti all’Ottocento. Come conseguenza, la comunità LGBT irlandese veniva perseguitata e costretta a vivere nel segreto. Nel lontano passato ne fece le spese anche il famoso scrittore Oscar Wilde, accusato di sodomia.
Grazie ai Movimenti sui Diritti LGBT e ai centri di aggregazione per lesbiche e gay, gli irlandesi hanno dimostrato di vivere in una società non discriminatoria, dove ognuno è libero di seguire il proprio orientamento sessuale. Ovviamente, ciò non significa che ogni singolo cittadino irlandese abbia accettato questo cambiamento riguardante anche la sfera sociale. In alcuni ambiti, l’omosessualità continua ad essere considerata peccaminosa e una malattia. Le coppie gay possono essere oggetto di sogghigni più o meno mascherati e di commenti offensivi e minacciosi. Fortunatamente, tali episodi sono circoscritti e si limitano per lo più ad aggressioni verbali.
Comunque, oggigiorno, i gay, i membri della comunità LGBT e i viaggiatori omosessuali in Irlanda non sentono più il bisogno di nascondersi e vivere in clandestinità, specialmente i giovani, che organizzano e animano manifestazione come il Gay Pride a Dublino, a Cork e a Galway.
In genere, solo le generazioni più anziane soffrono il fatto di essere gay preferendo rimanere nell’ombra.
Nel 2015, il Parlamento di Dublino, grazie a un referendum, ha approvato un emendamento alla Costituzione che riconosce il matrimonio omosessuale. Si tratta del primo paese al mondo in cui un voto popolare ha di fatto eliminato la differenza tra matrimonio eterosessuale e matrimonio gay. Inoltre, come segno di conquista e di tempi che cambiano, nel 2016 l’attivista lesbica Katherine Zappone è stata nominata Ministro dell’Infanzia e della Gioventù e, nel 2017, Leo Varadkar, omosessuale dichiarato, è diventato il Primo Ministro della Repubblica d’Irlanda.
Grazie ai suoi vivaci locali e alle sue discoteche gay, Dublino è la protagonista della scena LGBT in Irlanda, diventando un punto di ritrovo per gay e lesbiche. Alcuni locali sono chiaramente identificabili grazie alla bandiera arcobaleno esposta all’ingresso, altri sono più ‘discreti’.
Omosessualità e viaggiatori gay in Irlanda del Nord
Il movimento per i diritti dei gay e delle lesbiche muove i primi passi in Irlanda del Nord a partire dalla metà degli anni ’70, grazie alla Northern Ireland Gay Rights Association. Tuttavia, la campagna indirizzata a cancellare le leggi discriminatorie nei confronti degli omosessuali non ottenne i risultati sperati, scontrandosi con l’intolleranza di alcuni strati della popolazione.
Si è dovuto attendere fino al 2005 affinché la prima ‘unione civile’ venisse celebrata. In quell’anno, 2 donne si sono unite civilmente con l’unico strumento legislativo a disposizione che, ad ogni modo, continuava a distinguere il matrimonio eterosessuale da quello omosessuale.
Le unioni gay in Irlanda del Nord sono state oggetto di un travagliato dibattito politico, che alternava fasi di conquiste con lunghe fasi di stallo. Di fatto, l’Irlanda del Nord è l’ultima nazione del Regno Unito ad aver rallentato l’avanzamento dei diritti della comunità LGBT.
L’anno della svolta è molto recente. Il matrimonio tra persone dello stesso sesso in Irlanda del Nord è legale dal 13 gennaio 2020.
Tutto sommato, il paese si dimostra generalmente amichevole e tollerante nei confronti di gay e lesbiche, malgrado ostilità omofobiche, che comunque sono tipiche non solo di questa regione. Belfast è una città molto sicura, ma è consigliabile ai viaggiatori gay in Irlanda del Nord di prendere le opportune precauzioni in termini di manifestazioni pubbliche di affetto.
Oltre ad alcuni locali gay a Belfast, la vivacità del movimento LGBT, per uscire dall’emarginazione, organizza le celebrazioni del Gay Pride sia a Belfast che a Derry Londonderry, facendo eco in questo angolo d’Irlanda.
(pag. A012)
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